Il progetto

IL NETWORK

L’intera comunità universitaria pavese partecipa attivamente al Network per la cooperazione internazionale e lo sviluppo sostenibile.
Lo UN4D pianifica e realizza azioni integrate di raccolta fondi e di sensibilizzazione, tramite Campagne a sostegno di specifici progetti.
Le Campagne hanno sia lo scopo di sostenere le attività progettuali, che di sensibilizzare la cittadinanza ad implementare un modello di sviluppo sostenibile.

Il PROGETTO ATTUALE

Sostenere l’arrivo all’Università di Pavia di uno “Studioso a rischio” all’interno della Rete S.A.R.

Scholars at risk è un network internazionale di università la cui mission è quella di proteggere e promuovere la libertà accademica.
Nasce nel 1999 all’Università di Chicago.
Nel 2001 SAR diventa partner dello Scholar Rescue Fund, che fornisce un supporto finanziario agli studiosi, che affrontano gravi minacce, affinché possano sfuggire a condizioni pericolose e continuare il loro lavoro accademico in sicurezza.
Nel 2003, il quartier generale della rete si è trasferito dall’Università di Chicago al campus della New York University (NYU).
Nel 2005, SAR organizza “sezioni nazionali” in tutto il mondo, costruendo una comunità globale impegnata ad aiutare gli studiosi e promuovere la libertà accademica ovunque.
Le sezioni SAR sono state istituite nel Regno Unito (2006), nei Paesi Bassi, in Irlanda (2009), Norvegia (2011), Canada (2012) , Svizzera (2015) e Svezia (2016).

La Rete S.A.R.

  1. Organizza posizioni accademiche temporanee presso università e college membri. Scholars at Risk offre protezione agli studiosi che affrontano gravi minacce, quindi le idee degli studiosi non vanno perse e possono continuare a lavorare fino a quando le condizioni migliorano e sono in grado di tornare nei loro paesi d’origine.
    I candidati Scholar inviano l’application a SAR, che ne verifica l’eleggibilità a ricevere protezione e vengono fatti circolare ai membri della rete tramite mailing list private. I membri della rete mantengono sempre l’autorità di selezione finale sul fatto di invitare un candidato e su quali candidati prendere in considerazione. Le visite vanno da 3 mesi a 2 anni, con una visita media della durata di un anno accademico (9-12 mesi). Durante le visite, gli studiosi possono insegnare, fare ricerca, a seconda delle esigenze dell’istituto ospitante e dei termini stabiliti per la visita.
    SAR chiede alle istituzioni ospitanti di identificare i finanziamenti per sostenere la visita.
  2. Porta avanti L’Academic Freedom Monitoring Project, un gruppo di ricercatori volontari che documentano attacchi alla libertà di espressione accademica in specifici Paesi o Regioni. Nel 2015 è stato pubblicato il report “Free to think” che ha analizzato 333 attacchi in 65 paesi dal 2011 al 2015.
  3. Supporta lo Student Advocacy Seminar, grazie al quale il SAR offre agli studenti universitari l’opportunità di sviluppare le attività di ricerca e difesa dei diritti umani attraverso l’impegno diretto a favore dei membri minacciati.
  4. Organizza lo SAR Global Congress che si è tenuto a Chicago, New York, San Francisco, Vilnius, Amsterdam e Montreal.
  5. Organizzano le Action Campains a nome di studiosi e studenti sotto la minaccia – come quelli che subiscono azioni giudiziarie su accuse improprie o false o imprigionate ingiustamente – così come contro minacce diffuse a un’intera facoltà, all’università o al sistema.
  6. Organizza le SAR Speakers Series, dove studiosi SAR visitano un’istituzione membro discutendo sia del proprio lavoro accademico che delle minacce vissute nel paese d’origine. Una visita può includere una conferenza, un gruppo di lavoro, un seminario informale o qualche combinazione di questi e può durare da poche ore a uno o più giorni. All’istituzione viene chiesto di pagare tutte le spese di viaggio e un onorario, che è un mezzo importante per integrare le entrate dello studioso.

MEMBRI (qui la rete completa)

Circa 500 università provenienti da Australia, Austria, Belgium, Benin, Canada, Chile, Croatia, Denmark, Ethiopia, Finland, France, Germany, Ghana, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Japan, Kenya, Kyrgyzstan, Lithuania, Mexico, Netherlands, New Zealand, Norway, Palestine, Poland, Russia, Serbia, Slovakia, Slovenia, South Africa, Spain, Sweden, Switzerland, United Kingdom, United States, Venezuela. La maggior parte degli aderenti provengono da USA e Germania.
Quando si effettua la donazione, inserire nel campo “causale” il proprio indirizzo e-mail per poter ricevere il codice con cui recarsi allo Shop-UP di UniPV e ritirare i regali solidali.


Contatto di riferimento:
GLOBEC – Center for Global Strategic Engagement, Silvio Fugazza, mail: silvio.fugazza@unipv.it – Tel: 0382984972

Obiettivi

Unico traguardo

50.000 Euro

Video

Galleria media

Donatori

  1. LUCA GALLIANO
  2. LUCA SAADE
  3. GABRIELE DIEGO
  4. TRIVERI ALICE
  5. CRAL ATENEO PAVIA APS
  6. CARLA CASTOLDI
  7. SILVIO FUGAZZA
  8. ANONIMO
  9. ANONIMO PIZZALA
  10. ANONIMO DANIELA
  11. ANONIMO Loperfido
  12. CO-FINANZIAMENTO UNIPV
  13. Lisa Boggiani
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