18/07/2019 – LA PROVINCIA PAVESE.
Chiara Domeneghetti collabora con il Johnson Space Center: «Analizziamo i reperti extraterrestri da tredici anni»

«Tenere in mano un frammento di Luna è un’emozione straordinaria. Significa che tra le dita si stringe un pezzo di mondo extraterrestre e che quel mondo non è una semplice favola letta su un libro o vista in televisione, ma una realtà tangibile. I frammenti di Luna, come qualsiasi campione di roccia meteoritica, hanno un valore per noi uomini inestimabile; sono enormi fonti di conoscenza. E per me è un onore avere avuto la possibilità di studiarli in prima persona». A parlare è la professoressa dell’università di Pavia, Chiara Domeneghetti, che lavora al dipartimento di Scienze della Terra e dell’ambiente e che nel 2006 ha collaborato a un progetto finanziato dalla Nasa, per il quale le è stato chiesto di analizzare alcuni campioni di roccia lunare raccolti dagli americani durante la missione Apollo 17 datata il 7 dicembre 1972.

«Dal 2006 mantengo i rapporti con i colleghi statunitensi per quanto riguardo i reperti extraterrestri – prosegue Chiara Domeneghetti – Del nostro satellite ho studiato le rocce della “suite a magnesio”, le quali insieme alle “ferro anortositi” e alla “anortositi alcaline” formano le highlands lunari, cioè le aree lunari che dalla Terra paiono più chiare e lisce. Ho approfondito in particolare, mediante diffrazione X da cristallo singolo, la natura di un minerale, l’ortopirosseno».

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Articolo collegato al progetto di ricerca: “Lunatic